
Il giovane Anteo Tra tutti i falliti attentati a Mussolini, la vicenda di Anteo Zamboni è rimasta curiosamente fino ad oggi la meno conosciuta, nonostante quel colpo di pistola esploso a Bologna nel 1926 dal quindicenne Zamboni apre definitivamente le porte alla dittatura: in nome della sicurezza dello stato si demoliscono le residue garanzie dello stato liberale, si reintroduce la pena di morte, inizia a funzionare il Tribunale speciale. Eppure di questo adolescente che suo malgrado con il suo gesto ha segnato la storia italiana ci viene consegnata una memoria controversa, lacunosa, alle volte mistificatrice. Coperta dalla pietà popolare per quella morte così truce: pugnalato seduta stante dagli squadristi e martoriato in modo bestiale dalla folla inferocita. Memoria altalenante tra eroe anarcoide antifascista (o addirittura come si è scritto "primo partigiano di Bologna") ed utile strumento di un gioco infinitamente più grande di lui. Di sicuro pensare che "Patata...