Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2012
Immagine
Il terremoto del 27 marzo 1638 fu un terremoto catastrofico che colpì una area molto vasta della Calabria nei giorni 27 (sabato, antivigilia delle Palme) e 28 marzo (domenica delle Palme) del 1638. L'analisi delle fonti, sia documenti di archivio (per es., le relazioni ad Limina dei vescovi, i documenti del "Fondo Notai" negli archivi locali, regesti della Regia Camera della Sommaria e dei fogli di «Avvisi compilati») che opere di storiografia del XVII secolo hanno permesso di ricostruire la sequenza degli eventi mostrando che nei giorni 27 e 28 marzo 1638 si sono verificate tre differenti scosse principali che hanno comportato la distruzione di oltre 100 villaggi e la morte di un numero di persone stimato fra 10 000 e 30 000[1]: Giorno Località Lat. Lon. Intensità epicentrale X 10 (MCS) Intensità massima X 10 (MCS) Magnitudo equivalente (Magnitudo momento)[3] 27 marzo Bacino del Savuto 39.11 16.27 11 11 6.8 28 marzo Piana di Sant'Eufemia 38.96 16.26 11 11 6.6 28 marz
Immagine
Due documenti relativi del processo Kappler che si concluse con la condanna del tenete colonnello delle SS tedesche SOMMARIO DELL'INCIDENTE DEL 23 MARZO 1944 Dall'allegate dichiarazioni ed altre relazioni il seguente sommario della versione dell'incidente del 23 marzo 1944 così si presenta: 1) si era osservato che una colonna della polizia tedesca completamente armata passava regolarmente lungo la via Rasella, e nei due giorni precedenti il 23 marzo la località era stata ben studiata dalla G.AP. (Gruppo dell'Azione patriottica del Comitato di liberazione nazionale) ed era stato completato un piano per sincronizzarlo con il tempo che la colonna impiegava per passare. 2) alle 14 del 23 marzo 1944 una cassa di acciaio degli utensili caricata con 12 chili di esplosivo fu messa su un carro di uno spazzino. Intorno furono sistemati altri sei kg. d'esplosivo, mescolati (o messi in infusione?). Doveva scoppiare per accensione con un fuso di circa un minuto. II carretto
Immagine
18 Marzo 1871 - 28 Maggio 1871 LA COMUNE DI PARIGI Fuggiremo il riposo fuggiremo il sonno Prenderemo al volo l'alba e la primavera E prepareremo giorni e stagioni A misura dei nostri sogni. Paul ELUARD (1951) Siamo nella primavera del 1871. La guerra Franco-Prussiana, era terminata con la sconfitta della Francia a Sedan e con durissime condizioni di resa. I parigini (avevano subìto l'assedio dei prussiani e resistito per 5 mesi combattendo con le truppe regolari monarchiche nel corpo di volontari armati denominati "Guardia Nazionale"), avevano vissuto anche un cambiamento di regime: la caduta della monarchia e la proclamazione della repubblica. Ma, come spesso accade, tutto si era risolto in un semplice avvicendamento di persone al potere, che appartenevano per lo più alla stessa classe dirigente. Parigi, quindi, insorse contro il governo centrale e l'Assemblea Nazionale che avevano condotto la Francia al disastro e, animata da un forte orgoglio nazionale, ispirat
Immagine
Un monaco si dà fuoco in Tibet contro l’occupazione cinese. È il 21mo dal marzo 2009 L’episodio è avvenuto a Ngaba, nella provincia del Sichuan, teatro nelle passate settimane di proteste e scontri violenti, dove hanno perso la vita almeno sei persone e altre 60 sono rimaste ferite, alcune delle quali in modo grave. Si ignorano le generalità dell’uomo, immediatamente portato via da soldati e agenti. Ngaba (AsiaNews/Agenzie) – Un monaco tibetano si è dato fuoco a Ngaba ieri sera per protestare contro l’occupazione cinese. E’ il 21mo caso del genere dal marzo 2009, da quando cioè Pechino ha dato il via a una nuova ondata di repressione sui monasteri. La maggior parte dei protagonisti di questi gesti disperati sono monaci o ex monaci. L’ultimo episodio di questa catena è accaduto a Ngaba (cinese Aba) nella provincia del Sichuan alle 18.30 ora locale davanti a una scuola. Un uomo, gridando slogan, si è dato fuoco. Secondo fonti tibetane in India “l’autore della protesta sembrava un monaco,
Immagine
DA NOTIZIE RADICALI .Piero Verni Ancora sangue sul tetto del mondo 14-03-2012 Piero Verni, che i lettori più assidui di “Notizie Radicali” conoscono per l’attenzione e la passione con cui segue e informa sulle questioni tibetane, si trova attualmente a New York, per seguire da vicino lo sciopero della fame organizzato di fronte al Palazzo di Vetro dell’ONU dal “Tibetan Youth Congress”. Verni assicura una sorta di “diario” di questo sciopero della fame, e non solo per dare notizie aggiornate e in tempo reale di cosa accade, ma soprattutto per offrire a quanti sostengono la causa del Tibet uno spazio comune di riflessione, confronto e dialogo. Verni ci fa inoltre sapere che sul canale You Tube della Breish Productions può trovare dei contributi video (in bassa risoluzione, perché vengono inviati con una connessione non velocissima dall’albergo in cui si trova) dal presidio di questo Indefinite Hunger Strike per il Tibet. New York, 17 giorno Un frammento di resistenza tibetana si trova q
Immagine
«Quel tragico giovedì in cui sul monte Serra morirono i miei amici» Esattamente 35 anni fa, sulle pendici del Monte Serra nel territorio del Comune di Calci, si schiantava il C 130 H Hercules dell'allora 46° Aerobrigata di Pisa. Morirono 38 allievi dell'Accademia Navale, l'ufficiale accompagnatore e cinque membri dell'equipaggio. Partito dall'aeroporto di S.Giusto, l'apparecchio, dopo aver effettuato una incomprensibile virata a sinistra, imboccò la vallata del Serra, rivelatasi fatale per il volo a bassa quota e la scarsa visibilità. Sulle cause la Procura archiviò il caso. Alle esequie,il 5 marzo 1977, partecipò, oltre ad una folla immensa, anche il presidente della Repubblica Giovanni Leone. «La straordinaria partecipazione al lutto d'intere città o comunità, di fabbriche e scuole, ha un significato profondo che merita d' essere sottolineato - scriveva proprio quel giorno su Il Telegrafo, il giornalista Angiolo Berti - perché ci offre la misura di qua
Immagine
La citta' e la sua nave di Gian Ugo Berti La Vespucci non è Livorno, né Livorno può essere la Vespucci. Ma fra gli scali costieri, certo Livorno vanta - complice la presenza dell'Accademia Navale - una priorità non tanto logistica, quanto e soprattutto sentimentale ed affettiva. E' il pensiero che Angiolo Berti, giornalista e storiografo della Marina Militare, ha voluto trasmettere attraverso riflessioni scritte, ormai infermo per la malattia, maturate comunque nel tempo da cittadino di questa città. Un rapporto con il mare e le vele da sempre vissuto con rispetto e fierezza dalla sua gente, a contatto con gli elementi della natura, dai venti alle onde, indomabili, unici ed eterni. Tra breve, la Vespucci tornerà a Livorno per rinnovare una tradizione indissolubile, come espressione al contempo di quella Marina velica italiana che, non per nulla, è chiamata la "Grande silenziosa". Ed è anticipando appunto quel fatidico giorno che rimane quanto mai attuale il suo s
Immagine
SCIOPERI OPERAI DEL MARZO 1943 Eccezionale rilievo internazionale: primi colpi d'ariete contro il nazifascismo Il pinerolese nella Storia cancellata - Agnelli e Mussolini - l'impegno di operaie e operai Quanti sono gli intellettuali, quanti gli insegnanti delle scuole medie e superiori locali, quanti sono gli studenti universitari che conoscono o hanno mai sentito parlare dei grandiosi scioperi del marzo 1943 avvenuti nella loro terra, e messi in atto dalla loro gente in pieno periodo di guerra e sotto il regime nazifascista. Con questa "Scheda" ci, proponiamo di approfondire alcuni aspetti politici e sociali della prima lotta di massa, il primo colpo di ariete contro le impalcature della ,dittatura fascista, mentre infuriava la guerra di Mussolini e di Hitler mettendo a ferro e a fuoco l'intera Europa. E, allo stesso tempo, rivolgere un doveroso ricordo e omaggio a quelle operaie e a quegli operai, a quelle donne e a quegli uomini i quali seppero assumere un ruol