30 APRILE:HITLER SI SUICIDA NEL BUNKER CON ALTI GERARCHI ED EVA BRAUN Adolf Hitler Uomo politico tedesco (Braunau, Austria Superiore, 1889 - Berlino 1945). Figlio di un doganiere austriaco, rimase presto orfano e si trasferì a Vienna (1906) per studiare pittura, ma non fu ammesso all'Accademia di belle arti e conobbe la miseria. Il soggiorno nella capitale, dove gli Ebrei occupavano una posizione economica di primo piano e l'antisemitismo era diffuso, lasciò in lui una traccia profonda. Trasferitosi a Monaco (1912) lavorò come pittore edile e come decoratore. La disoccupazione frequente in cui si trovò in tale periodo gli permise di compiere estese quanto disordinate letture (Sorel, Nietzsche). Arruolato nell'esercito bavarese (1914), caporale, fu ferito sulla Somme (ottobre 1916) e colpito dai gas nella zona delle Fiandre (ottobre 1918) sicché, al momento dell'armistizio, era ricoverato in un ospedale militare, a Pasewalk, in Pomerania. Decorato con la croce di fer
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Nella primavera del 1944 ero a Milano. Avevo assunto la Segreteria del Partito Socialista nel territorio italiano ancora occupato dai tedeschi, da Firenze a Torino, a Trieste e rappresentavo il Partito Socialista nel Comitato di Liberazione dell'Alta Italia. Con Nenni e Saragat, rimasti a Roma e impegnati nelle trattative per la costituzione di un nuovo governo, ci eravamo divisi i compiti. Il mio era al nord, dove a causa degli arresti il Partito aveva pochi dirigenti e dove si stava ancora lottando contro i repubblichini e i nazisti. Avevamo due radio ricetrasmittenti, in contatto con lo Stato Maggiore degli Alleati a Roma. Una era a Milano, l'altra a Torino. Un giorno il nostro marconista da Torino trasmette un dispaccio urgente di Nenni: «Situazione gravissima, urge tua presenza a Roma». Lascio il coordinamento temporaneo della Direzione a Mazzali e parto immediatamente...
Tramite il monarchico Edgardo Sogno, dovevo prendere contatti con gli Alleati prima della partenza.
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SE CI SONO METASTASI, DOV'E' IL TUMORE PRIMITIVO? Il Presidente del Consiglio dei Ministri è ricorso ad un termine medico,"metastasi" ovvero ripetizione di un tumore a distanza,per indicare il ruolo delle "correnti" all'interno di un partito politico. Sempre per rimanere in tema medico, dove sarebbe allora,secondo lui, signor Presidente, il tumore primitivo? Gian Ugo Berti
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A cinque anni dalla scomparsa del fondatore della CASAGIT ANGIOLO BERTI:UN SIGNORE D'ALTRI TEMPI CHE PREVEDEVA IL FUTURO Il ricordo dell'attuale presidente, Daniele Cerrato Dire che ho conosciuto Angiolo Berti è forse un po' troppo. Solo in due occasioni ho potuto incontrare il fondatore della Casagit. Lui parte della storia della nostra categoria, io giovane delegato. Parlargli significava anche sottoporsi ad un piccolo interrogatorio, da signore d'altri tempi, ma diretto, schietto, anche un po' ruvido. Era quasi la sintesi di ciò che aveva così tenacemente voluto: uno strumento che negli anni ha dato peso alle sicurezze e determinato il Welfare dei giornalisti italiani nel modo più concreto. Di lui conoscevo ben poco, appena qualche cenno di storia personale. Per questo, presa la strada di ricordi "riportati" di famiglia, gli dissi che anch'io sono figlio e nipote di partigiani. Poco più che una battuta su uno zio, Lorenzo Cravero, partigiano, Meda
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Abraham Lincoln Guerra e libertà
Abraham Lincoln ( febbraio 1809 15 aprile 1865
Abramo Lincon nacque a Hodgenville, Kentucky nel 1809 e morì,assassinato il 14 aprile del 1865 a Washington . Fu il sedicesimo presidente degli Stati Uniti (dal 1861 al 1865) e fu il principale artefice della vittoria degli unionisti nella guerra di secessione americana e dell'abolizione della schiavitù. Nato da una famiglia di pionieri, intraprese gli studi giuridici, guadagnandosi ben presto una solida reputazione per la sua onestà. Non a caso, notoriamente viene raffigurato nella memoria storica come un uomo calmo e riflessivo. Ma forse non tutti sanno che alcuni anni prima di diventare Presidente degli Stati Uniti , il suo temperamento era ben diverso, costituito da frequenti scatti di ira, in cui dava prova di saper esprimere una furia intensa e incontrollata (probabilmente causata, secondo studi recenti, dagli scompensi indotti dalle pillole us
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OGGI 8 APRILE ;LUCCA RICORDA LA LIBERAZIONE DAL DOMINIO DI PISA,AVVENUTA NEL 1369>
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XI-XIV secolo
Con la morte della Marchesa di Toscana Matilde di Canossa (1115), Lucca - città di mercanti e di banchieri- comincia a muovere i primi passi verso l'indipendenza.
Il neonato comune di Lucca assume un nuovo ordinamento, e la città viene divisa nei cinque parti che prendono nome dalle Porte cui fanno capo: Santi Gervasio e Protasio, San Donato, San Paolino, Santa Maria e Porta di Borgo. La città era retta da due Consoli e da un Consiglio Generale che era solito riunirsi nel "Parlascio" (l'ex-anfiteatro).
Nel 1317 un'insurrezione popolare caccia Uguccione della Faggiuola ed il popolo elegge Castruccio Castracani degli Antelminelli Capitano Generale e successivamente, Duca di Lucca, Pisa, Pistoia, Luni e Volterra.
Castruccio sconfigge l'esercito di Firenze nella battaglia di Altopascio (1325) inseguendo gli sconfitti fiorentini si
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Tornare a parlare italiano?
To be or not to be: inglese, tu m'hai provocato..Articolo di Manuela Modica.
C’era una volta «trend negativo» e c’è ancora. Moltiplicato per briefing, feedback, brunch. Perché in barba a Nanni Moretti gli italiani, ormai, taggano, mandano poke, hanno un background, fanno stage. Così che parlare l’italiano vuol dire inciampare in un prestito linguistico per ogni frase pronunciata: «Oggi sto davvero down», «Il prossimo week vado in montagna», «Domani sono out». Prendiamo in prestito parole dall’inglese scomodandolo in continuazione neanche fossimo sul lastrico. «È un fenomeno non contrastabile, - spiega Alessandro Serpieri, professore emerito di Letteratura Inglese presso l’Università di Firenze, il più grande traduttore di Shakespeare vivente - l’inglese è diventata la lingua franca per la forte presenza culturale americana, più che inglese, e perché è la lingua che impera su internet». Così mentre i francesi «cercano di mettere un freno: