Il 2 Agosto 1922 un gruppo di giovani antifascisti, tra i quali alcuni anarchici, ingaggia uno scontro armato nei pressi di Pontarcione con i camion dei fascisti di ritorno dall'aver assassinato i fratelli Gigli la sera prima. Muore nella sparatoria Filippo Filippetti, membro degli Arditi del Popolo, sindacalista dell'USI per il setto...re edile.Dopo un crescendo di aggressioni compiute dai fascisti nei confronti delle organizzazioni del movimento operaio, sedi sindacali, politiche e culturali, e singoli militanti, con decine di morti fra gli antifascisti, i sindacati indicono uno sciopero generale ad oltranza in tutta Italia per fermare le violenze, che inizia il 1° agosto 1922. I fascisti, finanziati da agrari ed industriali, armati dai Carabinieri e dall'Esercito, protetti dalla monarchia e dai circoli militari e clericali, aggrediscono le roccaforti operaie, ma sono ovunque respinti: a Parma, a Bari, a Roma, a Civitavecchia, in decine di centri i proletari armati si oppongono alle violenze, con l'appoggio degli Arditi del Popolo. Livorno è uno dei centri dello scontro; militanti anarchici, socialisti, repubblicani e comunisti cadono sotto il piombo fascista, ma nei quartieri proletari si resiste all'invasione. Solo quando la CGL e il PSI, sperando in un ennesimo compromesso, si ritireranno dalla lotta il Governo potè aprire la strada ai fascisti mandando Esercito e Carabinieri a disarmare gli oppositori, sostituendo gli amministratori di sinistra con commissari prefettizi. In uno di questi scontri cadde Filippo Filippetti.
Il 2 Agosto 1922 un gruppo di giovani antifascisti, tra i quali alcuni anarchici, ingaggia uno scontro armato nei pressi di Pontarcione con i camion dei fascisti di ritorno dall'aver assassinato i fratelli Gigli la sera prima. Muore nella sparatoria Filippo Filippetti, membro degli Arditi del Popolo, sindacalista dell'USI per il setto...re edile.Dopo un crescendo di aggressioni compiute dai fascisti nei confronti delle organizzazioni del movimento operaio, sedi sindacali, politiche e culturali, e singoli militanti, con decine di morti fra gli antifascisti, i sindacati indicono uno sciopero generale ad oltranza in tutta Italia per fermare le violenze, che inizia il 1° agosto 1922. I fascisti, finanziati da agrari ed industriali, armati dai Carabinieri e dall'Esercito, protetti dalla monarchia e dai circoli militari e clericali, aggrediscono le roccaforti operaie, ma sono ovunque respinti: a Parma, a Bari, a Roma, a Civitavecchia, in decine di centri i proletari armati si oppongono alle violenze, con l'appoggio degli Arditi del Popolo. Livorno è uno dei centri dello scontro; militanti anarchici, socialisti, repubblicani e comunisti cadono sotto il piombo fascista, ma nei quartieri proletari si resiste all'invasione. Solo quando la CGL e il PSI, sperando in un ennesimo compromesso, si ritireranno dalla lotta il Governo potè aprire la strada ai fascisti mandando Esercito e Carabinieri a disarmare gli oppositori, sostituendo gli amministratori di sinistra con commissari prefettizi. In uno di questi scontri cadde Filippo Filippetti.
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