L’archivio voluto da Berti
Il ricordo
L’archivio voluto da Berti
E quel grazie dagli inglesi
di Gian Ugo Berti
LIVORNO - Se la ricorrenza di Santa Barbara (4 dicembre) è il devoto
omaggio della Marina Militare alla propria patrona, la Festa del 10 giugno è il
riconoscimento ad una delle imprese più coraggiose compiute in guerra (quella
di Luigi Rizzo a Premuda esattamente 94 anni fa, con l'affondamento della
corazzata austriaca “Santo Stefano”).
A questa ricorrenza, Angiolo Berti, livornese, storiografo della Marina
Militare, ha sempre voluto dedicare particolare attenzione proprio per le
finalità storiche ed umane cui fa riferimento e che si inquadrano nella volontà
della Marina di ripristinarla nel 1964 (era stata istituita nel 1939, sospesa
per alcuni anni dopo la guerra e quindi ricordata assieme a Santa Barbara),
come espressione dell'ardimento e degli ideali d’un singolo e di tanti nel nome
della Patria.
Fu l’allora Capo di Stato Maggiore, ammiraglio Ernesto Giuriati, su
richiesta dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, a festeggiarla nella
data attuale. Berti, nelle memorie custodite presso l'archivio della Fondazione
che porta il suo nome a Casciana Terme, ricorda soprattutto l'eccezionale
riflesso militare e politico dell'impresa che costrinse l'Austria a modificare la
propria strategia, tesa a forzare il blocco navale alleato nel canale
d'Otranto.
Nell'occasione, addirittura il comandante della Flotta navale inglese,
inviò questo messaggio: «La Gran Fleet porge le più sentite congratulazioni
alla flotta italiana per la splendida impresa condotta con tanto valore e tanta
audacia contro il nemico austriaco».
Ed è in questo spirito che il Capo di Stato Maggiore, ammiraglio Luigi
Binelli Mantelli, presenta la festa: «Sono proprio le ricorrenze come quella
che ci accingiamo a celebrare – spiega –che ci invitano a riflettere sui valori
di Patria, di appartenenza, di coesione e ad improntare la nostra azione
direttiva e formativa per trasmettere verso le generazioni più giovani la
necessità di essere gelosi e fiduciosi custodi dei valori che vengono celebrati».
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