Il rapporto di amicizia e collaborazione con la Comunità israelitica, Angiolo Berti,livornese,classe 1921,lo ebbe già durante la prima gioventù nella città labronica. Allievo a scuola del babbo del rabbino Elio Toaff ed amico di quest'ultimo, Berti svolse parte attiva dopo le leggi razziali in un sostegno umanitario a chi dovette subirle assieme al Gruppo "Guido Negri" ed al circolo "Giosuè Borsi".


 

Giovane schietto,intransigente e dotato di grande personalità,era leader di quei giovani che non tolleravano la violenza. In particolare fu molto vicino alla famiglia Menasci,nei giorni tremendi del 1938. Questo acuì ancor più l'intolleranza del locale regime che lo espulse dalla città nel 1941,dopo una serie infinita di richiami:l'ultimo, per aver chiesto di acquistare l'Osservatore Romano all'edicola della centrale piazza Cavour,ad alta voce,provocatoriamente e non sottovoce come indicato dal partito. Nell'occasione venne malmenato emapoi,grazie al vescovo,monsignor Piccioni, inviato a Bologna,presso il collegio dei Gesuiti.


 

Bravo stenografo e con ottimi livelli culturali,fu assunto come redattore all'Avvenire d'Italia, diretto da Raimondo Manzini e di cui era direttore amministrativo Odorado Focherini. Angiolo,nei suoi ricordi,rammenta la vicinanza tramite Focherini alla comunità ebraica della città felsinea. Assieme a Focherini, dotato di documenti falsi della pubblicità tedesca Staffel, si adoperò per far uscire dal campo di concentramento delle Caserme Rosse a Corticella, numerosi internati,fra cui diversi cittadini ebrei,nascondendoli a casa propria fino alla liberazione nel 1945.


 

In base a tali atti,fu insignito di medaglia d'oro di benemerenza civile dal Comune di Lucca (1984) e della cittadinanza onoraria di Casciana Terme (Pisa),sui paese di nascita, per essersi adoperato nel salvare cittadini di quelle zone rastrellati dai nazi – fascisti nell'estate del 1944.


 

Commovente è,in particolare, l'ultima lettera che Focherini scrive a Manzini,prima di essere ucciso nella camera a gas di Revensbruck, ricordando di pagare i contributi previdenziali ad Angiolo,come redattore del giornale.


 

L'amicizia con Toaff proseguì anche nel dopoguerra,soprattutto quando il Rabbino venne a Roma come capo della Comunità italiana. Un'amicizia che è testimoniata da una iscrizione,in ebraico,scritta da Toaff su una lapide che ricorda l'Olocausto e che si trova al Campo degli Eroi di Casciana Terme. Il Campo degli Eroi è un parco nella casa natale in cui Berti ha costruito negli anni '80 – '90, 25 cippi e monumenti dedicati a chi sacrificò la propria vita per gli ideali di patria e libertà,ma anche le vittime inermi della guerra.


 

In quella sede,come testimonia la foto acclusa, venne a celebrare la Shoah,il 25 gennaio2009,la Comunità israelitica di Livorno,assieme ai rappresentanti dell'Amministrazione provinciale livornese e di allievi delle scuole superiori di quella città. A capo della delegazione erano il presdente,Samuel Zarrugh ed il rabbino, Yair Dydi.



nella foto :Cimitero ebraico di Bologna

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