8 SETTEMBRE 1943:NASCE SUL MARE L'ITALIA LIBERA
La Fondazione "Berti" apre gli archivi storici di Angiolo,giornalista parlamentare e storiografo della Marina Militare. Le testimonianze, le sue ricerche
CASCIANA TERME - Fu la Marina Miliare la prima ad iniziare la lotta di Liberazione ed a testimonianza ci sono i 1352 uomini morti nell'affondamento della corazzata "Roma" appena 22 ore dopo la firma dell'armistizio dell'Italia con le Forze Alleate, con il comandante della flotta che andava a consegnarsi in segno di resa. A queste conclusioni giunge Angiolo Berti,giornalista parlamentare scomparso cinque anni fa, nei suoi appunti ed articoli sull'argomento.
Ma a seguire,nelle immediate ore, fu un altro ammiraglio ad immolarsi. Fra Livorno e l'isola di Gorgona,combattendo contro preponderanti forze tedesche,cadde il contrammiraglio Martinengo. Più tardi, dopo la beffa con un processo – farsa e con una mostruosa motivazione giuridica, vengono condannati a morte da un Tribunale della Repubblica Sociale e fucilati,gli ammiragli Luigi Mascherpa ed Inigo Campioni.
La loro colpa fu quella di tutti i marinai italiani che obbedirono agli ordini del Governo in carica e si opposero con le armi agli attacchi degli ex –alleati.
Una lapide, apposta da Berti al Campo degli Eroi di Casciana Terme,sede oggi della Fondazione "Angiolo e Maria Teresa Berti" cita: "Condannati da una sentenza infame, furono uccisi per odio,ma il loro sacrificio e' pegno d'amore e di ammonimento per i giovani che,all'Accademia Navale, hanno scritto la via del mare".
Durante la guerra di Liberazione, furono settemila e 500 i marinai,ufficiali sottufficiali che parteciparono agli eventi. Di questi,846 persero la vita.
GIAN UGO BERTI
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