al “Campo degli Eroi” di Casciana Terme
LA FONDAZIONE “BERTI” RICORDA LE FOSSE ARDEATINE
In particolare, la figura del giovane Manfredi Azzarita, medaglia d’oro al Valor Militare e partigiano

CASCIANA TERME (Pisa) – Nel 67° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine a Roma, la Fondazione “Angiolo e Maria Teresa Berti” ha ricordato l’evento con una cerimonia e la deposizione di una corona d’alloro ai Martiri della Resistenza.
In particolare, si è sottolineata la figura di una delle 335 vittime, quella di Manfredi Azzarita, figlio di Leonardo,tra i fondatori dell’INPGI,l’Istituto di Previdenza Nazionale dei Giornalisti Italiani ed amico personale di Angiolo Berti.
A ricordo di Manfredi e degli altri caduti, Berti si prodigò affinchè la piazza antistante il Palazzo dello Sport di Bologna portasse il suo nome. Era,per quei tempi, una costruzione decisamente moderna ed avveniristica e fu inaugurata proprio in occasione dei Giochi Olimpici di Roma nel 1960. Sul piano sportivo, Piazza Azzarita è stato ed è tutt’ora uno dei simboli dello sport bolognese e nazionale, il Pala Dozza.
Come cita la motivazione della Medaglia d’Oro al valor Militare (era capitano di Cavalleria dell’Esercito prima dell’8 settembre 1943) “Fu valoroso combattente sui fronti di guerra,apprezzato ufficiale presso la S.M.R.E., ove gli vennero affidati incarichi di particolare fiducia, fra cui quello presso il generale inglese Carton de Wiart, durante i preliminari delle trattative d’armistizio. Insofferente dell’occupazione tedesca, dopo l’8 settembre 1943, si prodigò in Roma e dintorni per organizzare gruppi e movimenti armati clandestini,dimostrando fermezza di propositi, decisione e carattere adamantino. Arrestato dalle SS germaniche fu tradotto ed imprigionato nelle celle di via Tasso, ove venne atrocemente seviziato. Non rivelò alcun segreto dell’organizzazione militare cui apparteneva e s’addossò fieramente ogni responsabilità. Trucidato barbaramente alle Fosse Ardeatine, trovò gloriosa morte, suggellando il suo amore e la sua fede per la Patria.”

GIAN UGO BERTI
(riproduzione vietata)

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