Alba del 6 giugno 1944. Scatta l’operazione Overlord: le forze anglo-americane sbarcano sulle coste della Normandia, in Francia. Inizia una delle battaglie più drammatiche della Seconda Guerra Mondiale. Nella primavera del 1944, l’andamento del conflitto vede la Germania nazista e l’Italia fascista in crescente difficoltà. L’Armata rossa dell’Unione Sovietica avanza da est verso la capitale della Germania, Berlino. L’Italia, invece, è divisa in due. Le truppe italo-tedesche sono attestate al nord, mentre il centro-sud è da un anno sotto il controllo degli eserciti alleati di Stati Uniti e Gran Bretagna, che cercano di risalire la Penisola. Per le forze anglo-americane aprire un fronte occidentale, nella Francia occupata dai tedeschi, significa accerchiare in una morsa gli eserciti nemici. Nell’autunno del 1943 Roosevelt, Stalin e Churchill, leader di Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna, si incontrano a Teheran. All’ordine del giorno, la pianificazione di un attacco contro l’esercito tedesco, da compiere la primavera successiva sulle coste atlantiche della Francia. Viene scelta la Normandia: le sue spiagge selvagge e l’assenza di grandi porti, la rendono agli occhi del nemico una zona improbabile per un’invasione. Il comando supremo dell’operazione viene affidato al generale statunitense Eisenhower. Il generale britannico Montgomery, invece, è il coordinatore diretto delle truppe che prendono parte allo sbarco. L’operazione Overlord prevede l’utilizzo di 6.000 imbarcazioni, 12.000 aerei e 5.000 tonnellate di bombe. Si prefigura una delle più grandi battaglie della Storia. Per far credere ai tedeschi che l’attacco sarebbe avvenuto nello stretto di Calais, anziché sulle spiagge della Normandia, viene creata un’operazione di depistaggio. Si chiama Fortitude e vede addirittura l’installazione, da parte degli anglo-americani, di finti aerei e finte strutture militari sulle coste inglesi di fronte a Calais. Poco dopo la mezzanotte del 6 giugno ’44 paracadutisti inglesi vengono lanciati nelle retrovie tedesche, e all’alba iniziano gli sbarchi dal mare. La battaglia è cruenta, e dalle spiagge si estende in breve verso l'entroterra. Gli scontri fra i due eserciti proseguono per settimane, con ingenti perdite di vite umane da entrambe le parti. La quantità di uomini e l’organizzazione militare degli anglo-americani, e l’effetto sorpresa, hanno la meglio sulle divisioni tedesche. Il 26 giugno gli alleati conquistano Cherbourg e il 9 luglio Caen, punti strategici per aprire un corridoio militare verso la Germania. Il 6 giugno 1944 passerà alla storia come D-Day. Lo sbarco in Normandia segna un punto di svolta nella Seconda Guerra Mondiale: le truppe anglo-americane ora puntano verso Berlino.
Alba del 6 giugno 1944. Scatta l’operazione Overlord: le forze anglo-americane sbarcano sulle coste della Normandia, in Francia. Inizia una delle battaglie più drammatiche della Seconda Guerra Mondiale. Nella primavera del 1944, l’andamento del conflitto vede la Germania nazista e l’Italia fascista in crescente difficoltà. L’Armata rossa dell’Unione Sovietica avanza da est verso la capitale della Germania, Berlino. L’Italia, invece, è divisa in due. Le truppe italo-tedesche sono attestate al nord, mentre il centro-sud è da un anno sotto il controllo degli eserciti alleati di Stati Uniti e Gran Bretagna, che cercano di risalire la Penisola. Per le forze anglo-americane aprire un fronte occidentale, nella Francia occupata dai tedeschi, significa accerchiare in una morsa gli eserciti nemici. Nell’autunno del 1943 Roosevelt, Stalin e Churchill, leader di Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna, si incontrano a Teheran. All’ordine del giorno, la pianificazione di un attacco contro l’esercito tedesco, da compiere la primavera successiva sulle coste atlantiche della Francia. Viene scelta la Normandia: le sue spiagge selvagge e l’assenza di grandi porti, la rendono agli occhi del nemico una zona improbabile per un’invasione. Il comando supremo dell’operazione viene affidato al generale statunitense Eisenhower. Il generale britannico Montgomery, invece, è il coordinatore diretto delle truppe che prendono parte allo sbarco. L’operazione Overlord prevede l’utilizzo di 6.000 imbarcazioni, 12.000 aerei e 5.000 tonnellate di bombe. Si prefigura una delle più grandi battaglie della Storia. Per far credere ai tedeschi che l’attacco sarebbe avvenuto nello stretto di Calais, anziché sulle spiagge della Normandia, viene creata un’operazione di depistaggio. Si chiama Fortitude e vede addirittura l’installazione, da parte degli anglo-americani, di finti aerei e finte strutture militari sulle coste inglesi di fronte a Calais. Poco dopo la mezzanotte del 6 giugno ’44 paracadutisti inglesi vengono lanciati nelle retrovie tedesche, e all’alba iniziano gli sbarchi dal mare. La battaglia è cruenta, e dalle spiagge si estende in breve verso l'entroterra. Gli scontri fra i due eserciti proseguono per settimane, con ingenti perdite di vite umane da entrambe le parti. La quantità di uomini e l’organizzazione militare degli anglo-americani, e l’effetto sorpresa, hanno la meglio sulle divisioni tedesche. Il 26 giugno gli alleati conquistano Cherbourg e il 9 luglio Caen, punti strategici per aprire un corridoio militare verso la Germania. Il 6 giugno 1944 passerà alla storia come D-Day. Lo sbarco in Normandia segna un punto di svolta nella Seconda Guerra Mondiale: le truppe anglo-americane ora puntano verso Berlino.
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