Cartesio Vita e opere Renato Descartes (latinamente Cartesio) nacque a La Haye (nella Touraine), da nobile famiglia, nel 1596. Fu educato in una delle migliori scuole del tempo, il Collegio di La Fleche, tenuto dai gesuiti; ma, fatta eccezione per le materie matematiche, ne uscì con una profonda inclinazione verso lo scetticismo. Sfiduciato e scontento, si prpose di non cercar più altra scienza fuori di quella che si può trovare "dentro di noi stessie nel gran libro del mondo", e, perciò, si arruolò volontario in diversi eserciti durante la guera dei Trent'anni. Nell'inverno del 1619, all'età di 24 anni, mentre stava in riposo nei quartieri d'inverno dell'esercito imperiale in Baviera, ebbe come "in un mistico rapimento" l'intuizione del metodo; ne fece immediata applicazione alle matematiche, e, sentendosi ancora impari a un'impresa tanto grande, decise di estenderne più tardi l'applicazione ad ogni scienza i genere e al sape
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BATTAGLIA DI GAUDO E MATAPAN Data: 28-29 marzo 1941. Luogo: Mediterraneo Orientale, tra l'isola di Gaudo e Capo Matapan. Flotte avversarie: Italiana ed Inglese. Contesto: Seconda Guerra Mondiale. Protagonisti: Ammiraglio di Squadra Angelo Iachino, Comandante della Squadra da Battaglia italiana; Ammiraglio sir Andrew Cunningham, Comandante in Capo della Mediteranean Fleet; Ammiraglio di Divisione Carlo Cattaneo, Comandante della 1a divisione di incrociatori pesanti; Ammiraglio di Divisione Luigi Sansonetti, Comandante della 3a divisione di incrociatori pesanti; Vice Ammiraglio Henry Pridham-Wippel, Comandante della 3a divisione di incrociatori; Contrammiraglio Antonio Legnani, Comandante dell'8a divisione di incrociatori leggeri. La battaglia: L'Italia entrò in guerra il 10 giugno del 1940, ma solo un mese più tardi - il 9 luglio - la Marina italiana si scontrò con quella britannica, presso Punta Stilo. In quell'occasione la squadra italiana dovette ritira
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Angelo CABRINI Sottotenente di Vascello "Coraggioso e tenace operatore di mezzi d'assalto di superficie, con altri valorosi già compagni dei rischi e delle fatiche di un durissimo addestramento, dopo una difficile navigazione, forzava una ben munita base navale avversaria, superando un triplice ordine di ostruzioni. Nella rada violata, quando già era imminente l'alba, con freddezza pari al coraggio attendeva, riunito ai compagni, che il Comandante della spedizione procedesse al riconoscimento ravvicinato degli obiettivi e li assegnasse all'audacia dei suoi uomini. Una volta ottenuto il via si lanciava con saldo animo all'assalto contro un incrociatore pesante nemico affondandolo con l'azione concomitante di un altro assalitore e coronando del successo, con l'alto spirito aggressivo, la concezione teoricamente perfetta dell'impresa. Degno in tutto delle più pure tradizioni di eroismo della Marina italiana". ( Suda, 26 marzo 1941 ).
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24 Marzo 1944 - FOSSE ARDEATINE Che insegnamento ci resta.
contributo inviato da pdportuense il 24 marzo 2009
65 anni fa in una giornata di primavera soleggiata, le truppe di occupazione naziste, pazze di rabbia per l'azione di guerra di Via Rasella in cui i GAP di Roma avevano colpito un reparto di SS uccidendo 33 soldati, si macchiarono di una delle più feroci stragi compiute durante la II guerra mondiale. 335 italiani, in larga parte già detenuti nelle carceri romane e nel carcere della gestapo di Via Tasso, luogo di tortura per gli oppositori e per i nemici dei nazifascisti, furono prelevati e con la scusa di essere trasferiti, condotti con i camion militari alla periferia di Roma nella zona delle cave di pozzolana di Via Ardeatina. Qui per un'intera giornata a piccoli gruppi le vittime furono accompagnate all'interno della cava e assassinate con un colpo di pistola alla nuca. Quando l'eccidi